Varese: Pronto Soccorso, Galimberti vuole voce in capitolo

Sindaco Galimberti e Varese in Salute chiedono un confronto sulla governance del Pronto Soccorso

Il Pronto Soccorso non è solo materia ospedaliera. Bensì civica, sociale, culturale. Per questo la sua governance va condivisa con la città, il Comune, le associazioni che operano in campo sociosanitario e, naturalmente, i medici di medicina generale.
Ne sono convinti il sindaco Davide Galimberti e il Comitato Varese in Salute, capitanato da Guido Bonoldi (medico in pensione e consigliere comunale di maggioranza).
"Un'istanza come questa - precisa il primo cittadino - non verrebbe mai avanzata se si trattasse di un qualunque altro reparto. Ma il Pronto Soccorso interagisce quotidianamente con la città e con le scelte strategiche dell'amministrazione (leggasi PGT) e siccome, rispetto al cambio della guardia di alcuni anni fa, la realtà è profondamente cambiata - covid, apertura delle Case della Comunità, invecchiamento della popolazione, ecc... - è doveroso che il nuovo corso del PS sia frutto di una profonda condivisione con il tessuto del capoluogo ".
Quella del sindaco e di Bonoldi non è affatto una richiesta peregrina: la nascita stessa di Varese in Salute venne dettata dalla dichiarata esigenza di coordinare al meglio la rosa di servizi di carattere sociosanitario extraospedalieri.
Ma è altrettanto evidente il valore politico della proposta, destinata a sollecitare un dibattito che coinvolga i "pesi massimi" della sanità locale: Regione, ASST, Università dell'Insubria e una fetta del Terzo Settore.

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