Varese: Terra Insubre, l’assemblea traccia i nuovi confini

L’evento di Terra Insubre sarà un’occasone per riflettere sulle nuove frontiere, territoriali e internazionali

Terra Insubre non è mai stata solo un’associazione culturale. Si è sempre spinta un po’ più in là, per diventare presidio identitario, laboratorio di idee, crocevia di dibattito e confronto su dinamiche presenti, imminenti o future.
Caratteristiche che, mai come quest’anno, convergeranno in un unico appuntamento: l’assemblea del 12 Aprile non si terrà solo “Al Posto Giusto”, il locale di Masnago che fa riferimento al sindaco Mirko Reto, ma anche nel momento giusto: quello che accompagna, e in qualche modo elabora, l’ebollizione politica ed economica di un periodo così denso di svolte, tensioni e scenari inediti, sia in ambito internazionale, sia sullo scacchiere locale.
Da una parte, il nuovo corso della Casa Bianca, che per alcuni segna il tramonto del mondialismo e il ritorno di una visione autenticamente sovranista, perché attenta alla cura delle comunità nazionali: tema che il varesino Max Ferrari discuterà con Andras Laszlo della Fondazione Patriots for Europe.
Sul fronte più territoriale, si moltiplicano progetti e strategie tesi a favorire una visione omogenea delle province insubri: Varese, Como, Lecco, in sinergia coi vicini del Canton Ticino. E di questo dibatteranno il presidente della provincia Marco Magrini e lo stesso Mirko Reto, seguiti da una riflessione di Paola Brambilla sugli “ecosistemi culturali e digitali” e da un’analisi federalista dell’esperto Carlo Lottieri.
Come dire: i confini sono prima di tutto culturali. Tracciarli è facile. Ma per riconoscerli e varcarli non basta un documento: servono volontà e consapevolezza.