"Abbiamo portato lealtà, coerenza e spirito civico. In cambio, ci hanno trattato con prepotenza e insofferenza".
Questo, in estrema sintesi, il bilancio che Varese 2.0 traccia riassumendo la propria esperienza al governo della città. Un'esperienza conclusasi improvvisamente, venerdì, con il "siluramento" di Daniele Zanzi, cacciato dalla giunta per volere del sindaco Davide Galimberti (per rivedere la notizia, clicca qui).
Nella conferenza online di oggi, reduce da 3 giorni di riflessioni, l'ormai ex vicesindaco si presenta affiancato dalla moglie Elena Baratelli (consigliere comunale del movimento), Angelo Del Corso e Alessandro Goitan.
I musi sono lunghi, ma la determinazione è quella di sempre.
Sul piano della lealtà, i vertici del movimento ricordano che, nel 90% delle votazioni, Varese 2.0 ha sostenuto le posizioni dell'amministrazione di cui faceva parte e che il restante 10% dei casi rispondeva a due comprensibili disagi. Da un lato, l'esigenza di tenere alta l'identità civica (quindi anche critica) del movimento, scevra da logiche partitiche e interessata alla tutela del territorio. Dall'altro, rispondere alle troppe occasioni in cui decisioni importanti sono state prese senza alcun confronto e attraverso tempistiche inaccettabili perché incompatibili con la necessità di studiare, accertare, elaborare una scelta consapevole.
Tra i temi che hanno alimentato la distanza tra Zanzi e sindaco Galimberti, ricordiamo la vicenda di via Selene, il comparto Aermacchi, l'ampliamento della maggioranza a Italia Viva, il destino di villa Mylius e, sul piano culturale, il progetto di Nature Urbane.
Sul fronte più squisitamente politico, il leader di Varese 2.0 ufficializza la propria decisione di candidarsi sindaco, esclude a priori qualunque riavvicinamento alla galassia Galimberti ("Tanti elettori di centrosinistra - dichiara - mi chiedono di non sostenere gli uscenti"), critica aspramente la nuova coalizione recentemente presentata dal sindaco, definendola raccogliticcia e fitta di nomi e volti improbabili (per rivedere il servizio dedicato alla colazione che sosterrà Galimberti, clicca qui) e, infine, si rivolge direttamente al suo ex compagno di viaggio:
"Caro Galimberti - dice - in questi anni hai perso per strada parecchi pezzi: la lista che portava il tuo nome si è sostanzialmente disintegrata, esponenti come Gaetano Iannini e Mauro Gregori ti hanno voltato le spalle e, oggi, tu hai silurato il sottoscritto: non ti viene il dubbio che, di fronte a un esercito fiaccato da così tante defezioni, qualche colpa ce l'abbia anche il Generale?"