Coronavirus, dannata paura: "Meno clienti, più diffidenza"

Il racconto di Sara, che col marito Antonio gestisce un noto ristorante di Lavena Ponte Tresa e che, dall’abituale tutto esaurito, comincia a vedere tavoli vuoti e prenotazioni annullate. “Da anni non andiamo in Cina: perché questa psicosi?”

Sara e Antonio sono sposati e hanno due figli. Dalla terra natia dello Zeijang - costa orientale della Cina, 700 km dalla famigerata Wuhan - sono partiti più di 30 anni fa e, da allora, vivono in Italia, dove hanno adottato i suddetti italianissimi nomi, e si sono impegnati nella ristorazione, riuscendo a distinguersi per qualità e laboriosità.

Dopo le prime esperienze a Milano, hanno piantato solide radici nel varesotto, a Lavena Ponte Tresa, aprendo un locale diventato rapidamente punto di riferimento per una vasta clientela italiana e Svizzera e dando lavoro a 14 dipendenti.

Tutto bene, quindi? Fino a giovedì scorso, sì. Poi, però, le notizie sul Coronavirus hanno innescato un’assurda psicosi, che ha contagiato parecchia gente, ripercuotendosi sulla quotidianità di Sara e Antonio, che hanno voluto raccontare a Matteo Inzaghi queste strane giornate: tra prenotazioni annullate e occhiate cariche di diffidenza.

Disponibile su Google Play
Disponibile su Google Play