Entrata in vigore nel 2017, la Legge Gelli-Bianco ha cercato di mettere mano a un tema scottante: la responsabilità medica. Obiettivo dichiarato, trovare un punto di equilibrio tra la tutela di una professione delicata, umanamente imperfetta, ma sempre più spesso assediata dall’opinione pubblica, e il diritto sacrosanto del paziente alla cura e al risarcimento in caso di errore.
Questa la complessa materia al centro della giornata di lavori organizzata dall’Università dell’Insubria, che ha messo allo stesso tavolo medici, giudici, avvocati, accademici e politici.
In primo piano, l’esigenza di garantire il cittadino. E quella di arginare i contenziosi che gravano sul sistema sanitario e che spingono parecchi dottori a ripiegare sulla cosiddetta “Medicina difensiva”.