Firmata poco dopo le 20.00 la nuova ordinanza di Regione Lombardia, che stringe ancora le maglie e riduce ulteriormente il numero di attività aperte. Alla base delle misure decise stasera, i numeri del coronavirus, che anche oggi presentano il conto di una drammatica escalation, che vede in Lombardia i dati di gran lunga più impressionanti: 25.515 positivi (più 3251); 8258 in ospedale, 1093 in terapia intensiva, 3095 decessi, 2139 dimessi e in via di guarigione).
Da domani gran parte degli uffici pubblici resteranno chiusi, così come molti esercizi privati (con l'eccezione di farmacie, parafarmacie, alimentari e supermercati). Giro di chiave agli studi professionali, ai cantieri edili. Severamente vietato lo sport all'aperto e gli assembramenti (puniti con multe da 5 mila euro). Attivo e operativo il trasporto pubblico locale, salvo restrizioni che potranno essere imposte dai sindaci.
Resta da sciogliere il nodo delle aziende, che registra una modifica non indifferente tra prima bozza e l'ordinanza definitiva. In prima battuta, il governatore Fontana chiedeva alle associazioni di categoria di fare la prima mossa, comunicando il numero di imprese che, in quanto "non essenziali", avrebbero chiuso i battenti.
Nella versione definitiva, invece, le associazioni vengono incaricate di attivarsi presso le imprese associate affinché garantiscano la scrupolosa osservanza delle regole e delle misure di sicurezza a difesa dei lavoratori.
Qui sotto riportiamo, per punti, i contenuti dell'ordinanza così come divulgata dai vertici della Regione. In particolare si segnalano:
➡️ il divieto di assembramento nei luoghi pubblici - fatto salvo il distanziamento (droplet) - e conseguente ammenda fino a 5mila euro;
➡️ la sospensione dell'attività degli Uffici Pubblici, fatta salva l'erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
➡️ la sospensione delle attività artigianali non legate alle emergenze o alle filiere essenziali;
la sospensione di tutti i mercati settimanali scoperti;
➡️ la sospensione delle attività inerenti ai servizi alla persona;
la chiusura delle attività degli studi professionali salvo quelle relative ai servizi indifferibili e urgenti o sottoposti a termini di scadenza;
➡️ la chiusura di tutte le strutture ricettive ad esclusione di quelle legate alla gestione dell’emergenza. Gli ospiti già presenti nella struttura dovranno lasciarla entro le 72 ore successive all’entrata in vigore dell’ordinanza;
➡️ il fermo delle attività nei cantieri edili. Sono esclusi dai divieti quelli legati alle attività di ristrutturazione sanitarie e ospedaliere ed emergenziali, oltre quelli stradali, autostradali e ferroviari;
➡️la chiusura dei distributori automatici cosiddetti 'h24' che distribuiscono bevande e alimenti confezionati;
➡️ il divieto di praticare sport e attività motorie svolte all'aperto, anche singolarmente.
➡️ Restano aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie ma deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
Ai supermercati, alle farmacie, nei luoghi di lavoro, a partire dalle strutture sanitarie e ospedaliere, si raccomanda a cura del gestore/titolare di provvedere alla rilevazione della temperatura corporea.