La crisi del settore aereo ha già innescato il prevedibile quanto drammatico effetto domino, destinato a colpire duramente l'indotto.
A Malpensa ci si prepara a un'intera giornata di presidio sindacale, venerdì, dalle 14.30 alle 17. In campo, il sindacato di base, preoccupato dalle prime conseguenze che questa situazione sta provocando.
In primo piano, in particolare, i 60 lavoratori di Airfood, azienda che fornisce pasti alle compagnie aeree, ma che in questi ultimi mesi di emergenza, lockdown e crollo verticale di voli (SEA, a Giugno, dichiarava di aver perso il 99% del traffico passeggeri: per rivedere l'intervista clicca qui), ha subito un tale scossone da portare alla chiusura della propria sede di Cardano al Campo.
"Mentre Aifood ha cominciato a svuotare il sito, dando inizio a un vero e proprio trasloco - il segretario dei CUB Eugenio Busellato - le lavoratrici e i lavoratori impiegati nel nostro territorio hanno cominciato a ricevere una lettera che obbliga loro a trasferirsi a Fiumicino a partire dal 10 Agosto.
Evidentemente - attacca l'esponente sindacale - siamo di fronte a un licenziamento mascherato, comunicato con un solo mese di anticipo e che rischia di mandare in rovina 60 famiglie".
Anche per questo, venerdì, i rappresentanti dei lavoratori protesteranno. Ma non solo. Nel mirino ci sarà anche il Governo, affinché acceleri l'erogazione degli ammortizzatori sociali. Centinaia di addetti del settore alberghiero, al facchinaggio, alle pulizie e ad altri servizi legati all'indotto aeroportuale, non hanno ancora ricevuto un centesimo.