Niente sci. Speranza... congelata

Il ministro ha vietato la riapertura degli impianti di montagna, che resteranno inaccessibili fino al 5 Marzo. Prime fibrillazioni nel Governo. Fontana: “Bisogna cambiare il Sistema”. I maestri: “Umiliati e abbandonati”

Niente sci fino al 5 Marzo.

Di gelido, per gli amanti della montagna e della neve, c'è solo una simbolica doccia, aperta improvvisamente dal Comitato Tecnico Scientifico e recepita dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, che subito firmato un'ordinanza che vieta la riapertura degli impianti. In chiusura, l'esponente di Governo assicura l'erogazione di nuovi ristori.

Tuttavia, la decisione delude tanti, a cominciare dagli imprenditori del settore, già duramente colpiti dal lungo periodo di magra (nonostante un inverno ideale, dal punto di vista meteorologico).

Ma anche la politica entra subito in fibrillazione. Tra le forze politiche che compongono il nuovo governo Draghi è la Lega quella che meno gradisce la novità del giorno, tanto da attaccare duramente il CTS, chiedendo la sostituzione di alcuni suoi componenti.

Tensioni che non sembrano destinate ad allentarsi a breve, visto che, dal CTS, c'è chi (come il professor Ricciardi) invoca un nuovo lockdown.

Intanto, le voci più furibonde si levano dalle Regioni del Nord, con il lombardo Attilio Fontana che afferma: "Assurdo apprendere simili decisioni dai lanci di agenzia. Serve un radicale ripensamento del Sistema".

Drammatico il commento del Collegio che riunisce i Maestri di Sci: "Ancora una volta ci sentiamo abbandonati e umiliati da una comunicazione tardiva, che non ha rispetto per il lavoro di tante persone che in questi giorni si sono adoperate per una riapertura in sicurezza, investendo denaro e sacrifici"

 

 

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