Taglio dell'Irap, abbattimento del costo del lavoro, pagamento dei debiti della P.A., sblocco dei cantieri, rilancio di "Industria 4.0".
Cinque punti ben definiti per rimettere in moto l'economia di un Paese al collasso. Sono scritti a chiare lettere in una nota a firma Roberto Grassi, presidente dell'Unione degli Industriali della provincia di Varese.
"Il 47% dei nostri associati - afferma il leader di Univa - ha attivato la Cassa Integrazione. Parliamo di 465 aziende e di oltre 30 mila lavoratori, che oggi tentano di far fronte agli effetti devastanti del Covid e del conseguente lockdown, che ha innescato una spirale micidiale fatta di ordinativi bloccati, macchinari fermi, contratti congelati.".
"Per ripartire servono interventi concreti, che concentrino le poche risorse disponibili nella vera priorità del momento: uscire dalla fase emergenziale e rilanciare il tessuto imprenditoriale. Da qui, i suddetti cinque punti, da azionare nell'immediato".
Nel contempo, però, Grassi sferza duramente l'approccio politico di queste ultime settimane, a conferma di una inadeguatezza storicamente rilevata, ma mai risolta.
"Chi ci governa - commenta il presidente - brancola nel buio, alternando mosse inconcludenti (basti guardare all'inaccettabile ritardo nell'erogazione degli ammortizzatori sociali), a misure inutilmente assistenzialiste e, a tratti, squisitamente ideologiche: come l'incredibile automatismo, che alcuni pretendono, tra il contagio da Covid e l'infortunio sul lavoro".
"Una visione anti impresa che rischia di farci definitivamente colare a picco e rispetto alla quale, chiosa Grassi, l'unica via d'uscita sta nel dirottare ogni sforzo verso il futuro. Cioè la ripresa economica".