Qualcuno storce il naso, altri lo bollano come l'ennesimo effetto della globalizzazione. Altri ancora, più pragmaticamente, lo vedono come un riflesso della miopia politica e istituzionale: quella che in anni cruciali, a dispetto di un invecchiamento della popolazione progressivo quanto palese, ha mostrato scarsa progettualità, evitato scelte di ampio respiro e si è rinchiuso nella (il)logica del numero chiuso e di strategie ben poco lungimiranti.
Fatto sta che la decisione di UNEBA di aprire un canale privilegiato con il Sudamerica per reclutare infermieri e far fronte al deficit di professionisti nel settore sociosanitario lombardo (mancano all'appello circa 4 mila unità, come spiegato in questo articolo), fa discutere e desta interesse a diverse latitudini.
Nel servizio che qui vi proponiamo trovate alcuni passaggi del video promozionale che l'Unione presieduta da Lorenzo Degani ha inviato in università e centri di formazione in Perù, Paraguay e Argentina. L'obiettivo è presentare le RSA nostrane attraverso immagini efficaci e testimonianze dirette (raccolte tra gli addetti ai lavori) e invitare i professionisti sudamericani a fare i bagagli e volare in Italia, per lavorare nel settore.
La carenza di personale - confermano il varesino Guido Bonoldi e Marco Masini, direttore generale della Fondazione Molina, che ha contribuito al progetto e co-firmato il cortometraggio - è un problema non più rimandabile, che rischia di ripercuotersi sulla qualità del servizio, sul benessere dei pazienti e sulla quotidianità degli addetti ai lavori, sotto organico e a dir poco oberati.
E' chiaro - chiosa il Presidente Degani - che questa campagna di assunzione deve unirsi a una rete efficace di interventi, che comprenda, tra l'altro, alloggi e corsi di italiano per il personale in arrivo.