Vaccini, assembramenti e il mistero di Viggiù

Primo giorno per gli anziani di almeno 80 anni. Polemiche per il “pienone” all’Ospedale di Circolo. In Valceresio tamponi a tappeto, in attesa di conoscere i motivi della unicità scozzese. L’Insubria mette a disposizione il Campus. Il Comune offre la Schiranna

Ci sono la campagna vaccinale rivolta ai più anziani e lo "strano caso di Viggiù" al centro dell'aggiornamento settimanale di ATS Insubria.

Col passare dei giorni, ciò che è accaduto nel paese della Valceresio, portandolo alla Zona Rossa, risulta a dir poco misterioso. Basti dire che in nessun altro posto al Mondo, stando a notizie accertate, risultano essersi verificati più casi di variante scozzese in un solo luogo. A Viggiù sono stati riscontrati 14 casi nelle scuole comunali.

Sui motivi che possano aver provocato il fenomeno resta un grande punto di domanda. Intanto, procedono a pieno ritmo i tamponi alle Fontanelle: 1.700 tra i ieri e oggi. Mentre, tra domani e sabato, giorno in cui l'attività di screening dovrebbe concludersi, sono stati predisposti servizi di accompagnamento e tamponi a domicilio per i viggiutesi che hanno problemi di spostamento.

Sul fronte del vaccino anticovid, ad oggi sono state effettuate 83 mila inoculazioni: 50 mila prime dosi e 33 mila richiami. Gli ultraottantenni vaccinati in questo primo giorno a loro dedicato, nelle province di Varese e di Como, sono 852: tra questi, una decina di ultracentenari.

Nella sola Varese, ASST Sette Laghi ha vaccinato 150 anziani in sole due ore. Media che potrebbe ulteriormente salire, quando, da inizio Marzo, entreranno in funzione gli spazi messi a disposizione dall’Università dell’Insubria (nel Campus di Bizzozero) e Comune di Varese (nell'area Schiranna). 

A proposito di Palazzo Estense, sabato e domenica l'Ufficio anagrafe resterà aperto per aiutare gli anziani a prenotare il vaccino.

Nel frattempo, però, scoppia la polemica sul rischio assembramenti: questa la situazione di stamattina all'Ospedale di Circolo, con decine di anziani accalcati in attesa del vaccino. Un paradosso che va risolto da subito, per non trasformare un'azione preventiva in un focolaio potenziale.

A margine, da ATS Insubria, l’ennesima raccomandazione sull’utilizzo della mascherina. E un invito a sacrificare l’estetica per privilegiare la sicurezza: come spesso ribadito, i dispositivi più sicuri e diffusi sono le mascherine chirurgiche (di colore verde). quelle più strutturate, le FFP2 e P3.

 

 

Disponibile su Google Play
Disponibile su Google Play