Un ricordo commosso a chi non si è piegato, a chi ha combattuto, a chi si è sacrificato. E un rifiuto categorico verso qualunque ombra di compromesso al ribasso, di passiva accettazione, di contiguità, omertosa o interessata.
Questa l’essenza della giornata che ha reso doveroso tributo alle vittime di Mafia.
A Varese, di fronte al Tribunale, si è svolta la simbolica piantumazione di un ulivo, emblema di rinascita, memoria e impegno per la legalità si accompagna agli indelebili volti di Falcone e Borsellino.
"Come la madelaine di Proust - ricorda la procuratrice della Repubblica, Daniela Borgonovo - ricordo per filo e per segno il momento in cui mi riferirono della strage di Capaci".
Oltr ai vertici della Procura, sono intervenuti il sindaco Davide Galimberti, la presidente dell’associazione Libera, artefice dell’iniziativa, Antonella Buonopane e, soprattutto, i ragazzi del Liceo Scientifico di Varese, testimoni, interpreti e ambasciatori di una legalità che deve lastricare il loro futuro.