Massimo Agosti è comprensibilmente raggiante. Per lui, direttore della Terapia Intensiva Neonatale, la Banca del Latte è sempre stata qualcosa più di un ambizioso progetto. Un rassicurante approdo, un felice suggello all’ospedale della mamma e del bambino, che oggi con la presentazione ufficiale del servizio raggiunge l’idea quadratura del cerchio in un articolato percorso, destinato a rimarcare la centralità di Varese nell’orizzonte neonatale.
Finanziata da un’importante donazione di Fondazione Monsoleil (valore, 127 mila euro), utile all’acquisto del pastorizzatore, dei congelatori e di altre attrezzature indispensabili, la Banca del Latte ha potuto godere di importanti contributi dell’ASST Sette Laghi, rivolti alle dotazioni infrastrutturali del caso. Principali beneficiari dell’importante novità saranno i piccoli nati prematuri, particolarmente esposti ai rischi legati al tardivo sviluppo di organi e apparati, ma anche bimbi affetti da alcune patologie o malformazioni.
La Banca del Latte dovrà selezionare le donatrici, raccoglierne il latte, assicurarne lo stoccaggio e favorire la promozione di un gesto sano quanto generoso, che in previsione gioverà ad altri nosocomi, a cominciare dal Sant'Anna di Como.