Il Centro Cefalee di Gallarate si conferma una realtà di eccellenza a livello nazionale, posizionandosi tra i primi dieci centri in Italia per numero di pazienti trattati e per la qualità dei servizi offerti. A renderlo noto è stata la riunione annuale dei Centri per la Diagnosi e Cura delle Cefalee, svoltasi a Roma il 13 e 14 marzo, durante la quale sono stati analizzati i dati relativi all’attività delle strutture presenti sul territorio.
Un riconoscimento importante, che premia l’impegno e l’organizzazione del Centro gallaratese, attivo all’interno della Struttura Complessa di Neurologia dell’ospedale cittadino. “Il nostro Centro è un unicum nel suo genere – ha sottolineato il dr. Isidoro La Spina, direttore della Neurologia di Gallarate – perché offre numerosi e diversificati servizi al paziente cefalalgico: dalla segreteria e personale infermieristico dedicato, facilmente contattabile tutti i giorni, alla possibilità di accedere rapidamente alle cure”.
Un’organizzazione capillare, che prevede tre ambulatori settimanali fissi – due dei quali dedicati alle terapie innovative – e sedute regolari per il trattamento con tossina botulinica, almeno due volte al mese. Non mancano anche le visite in telemedicina, segno di un’attenzione particolare all’accessibilità delle cure.
“Un altro aspetto rilevante è la possibilità di ricovero ordinario per la disintossicazione da farmaci – spiega il dr. Andrea Mancioli, responsabile del Centro Cefalee –. Questo insieme di servizi ha portato a un notevole incremento delle richieste: oggi riceviamo circa 50 richieste di visita a settimana tramite i nostri canali istituzionali”.
Attualmente il Centro ha in carico circa 900 pazienti. Di questi, circa 350 sono trattati con anticorpi monoclonali iniettivi anti-CGRP (Galcanezumab, Fremanezumab, Erenumab), 30 con infusivi (Eptinezumab), 15 con farmaci orali (Atpogepant) e circa 100 con tossina botulinica.
Ma al di là dei numeri, ciò che fa davvero la differenza è la qualità dell’accoglienza e dell’assistenza. “Ritengo che il concetto di presa in carico sia centrale – conclude il dr. Mancioli –. Grazie al lavoro delle mie colleghe, le dottoresse Elisabetta Dalla Valle e Simona Corbetta, e delle nostre collaboratrici Sara Colombo e Caterina Manzella, i pazienti si sentono davvero accolti e seguiti in ogni fase del percorso. È proprio questo l’aspetto su cui si è discusso a lungo durante l’evento di Roma, e su cui continueremo a investire”.