Bambini costretti, da mesi, alle cure in ospedale, tagliati fuori dal Mondo, costretti a interloquire con parenti, amici e animatori solo attraverso display, o robot parlanti.
Persone disabili che, d'improvviso, hanno visto il volto amico dell'operatore o del medico di fiducia nascosto dalla mascherina, dalla visiera. E che hanno dovuto rinunciare al contatto fisico, all'abbraccio, alla carezza.
Si tratta di dimensioni che chi ha la fortuna di vivere in salute, nella propria casa, fatica a comprendere e che talvolta trascura. E' proprio in questo caso che una parola in più (o in meno) può fare la differenza.
Questo il nocciolo della riflessione che la psicologa Erika Minazzi affronterà nella sua prossima Pillola, in onda lunedì alle ore 20.10.