Gallarate: 2800 studenti a lezione di sicurezza stradale

A Gallarate la Polizia Locale forma 2.800 studenti con 500 ore di educazione stradale
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A Gallarate, la sicurezza stradale passa dall’educazione e dalla prevenzione. È questo il principio alla base del progetto di educazione civica stradale portato avanti dalla Polizia Locale, che ogni anno entra nelle scuole per sensibilizzare i più giovani al rispetto delle regole. «La prevenzione passa anche da qui, con piccoli accorgimenti si possono evitare situazioni pericolose» afferma l’assessore alla Sicurezza Germano Dall’Igna, sottolineando l’importanza di questo percorso formativo rivolto agli studenti.

L’iniziativa, attiva nelle scuole di Gallarate, coinvolge oltre 120 classi, dalle scuole dell’infanzia fino alle superiori, con circa 500 ore di lezione all’anno. Ogni classe partecipa a due o tre incontri, che alternano teoria e pratica, con accompagnamenti in strada o in ambienti protetti come parchi e palestre. «Poter spiegare ai più giovani in modo pratico come comportarsi in strada senza incorrere in pericoli è un compito che come Polizia locale portiamo avanti con grande impegno» prosegue Dall’Igna, esponente di Fratelli d’Italia.

Il progetto, che ha già coinvolto 2.800 studenti grazie all’impegno di 12 formatori tra ufficiali e agenti, è stato aggiornato a partire dall’anno scolastico 2023/2024 e verrà ulteriormente rafforzato da settembre 2025. La revisione tiene conto del nuovo Codice della Strada, che enfatizza l’educazione nelle scuole, e delle linee guida del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Durante le lezioni si affrontano temi chiave come il sistema di emergenza e soccorso, il comportamento da adottare in caso di pericolo e il funzionamento delle principali istituzioni, dal Comune fino all’Unione Europea. Il focus resta sulla sicurezza e sulla responsabilità individuale: «La sicurezza, il rispetto e soprattutto la conoscenza delle regole sono gli elementi base che vogliamo trasferire ai giovani e sui quali il nostro impegno sarà sempre costante» conclude Dall’Igna.