Luino: Alzheimer, la Comi investe sulla cura dell’anima

Mattinata di cultura socioassistenziale con Fondazione Comi di Luino. Al centro dell’attenzione, l’Alzheimer

Curare una persona malata è come comporre un grande mosaico, nel quale ogni tassello è prezioso, ma acquisisce il suo massimo valore se sommato a tutti gli altri.
E’ così per qualunque patologia. E lo è ancor di più per l’Alzheimer, mostro insidioso che mina, scardina, indebolisce.
Per questo Fondazione Monsignor Comi di Luino ha voluto dedicare un convegno alla cura non farmacologica, sfoderando una serie di interventi di grande interesse.
Nella sede dell’Agenzia Formativa - grazie all’organizzazione di Pierfrancesco Buchi e Raffaella Vicentini, coordinati dal direttore Fausto Turci - ha aperto gli interventi Gian Paolo Bucchioni che si è soffermato sugli spazi e l’ambiente più indicati per chi soffre di Alzheimer.
Turci ha poi coinvolto i presenti in un esercizio utile a immedesimarsi in una galassia percettiva diversa dalla nostra, in cui parole, gesti e silenzi giocano un ruolo essenziale.
Margherita Parolin e Eleonora Colaleo hanno affrontato il valore della Pet Therapy, sul fronte psicologico e del rapporto tra malato e quattrozampe. Mentre Isabella Basile ha insistito sul valore clinico, emotivo ed evocativo della musicoterapia.
A coordinare i lavori, il giornalista e direttore di Rete55 Matteo Inzaghi.

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