Sanità, un patto socioculturale col Terzo Settore

Nell’incontro organizzato da Emanuele Monti, la voce delle associazioni e l’imprescindibile sinergia pubblico-privato. Rovera: “Il volontariato ci sostiene e rafforza”. Patrini: “A breve, un tavolo di coordinamento”. Pellerin: “Il nostro mondo diffonde la cultura della prevenzione”

Terzo appuntamento varesino del tour che sta portando la legge di potenziamento del sistema sociosanitario lombardo a confronto con i principali attori del territorio e che vede la convinta regia del Presidente della Commissione regionale Sanità, Emanuele Monti.

Ultimo appuntamento pre pasquale, quello con il Terzo Settore e il ruolo strategico che la riforma intende riconoscere al mondo associativo.

Cerniere imprescindibili tra sistema e comunità, tra ospedali e persona, le associazioni contribuiscono ad assistere, sostenere, accompagnare, informare, sensibilizzare e, più in generale, a supportare una regia pubblica altrimenti insufficiente. Lo afferma e ribadisce Francesca Rovera, professionista che, da direttrice della Breast Unit di ASST Sette Laghi, dà forza e significato a parole quali "rete" "sinergie" e "coordinamento". 

Ma come rendere ancora più efficace un'intesa già sinergica e corale? Insistendo su un'opera socioculturale risponde la veterana della lotta al cancro Adele Patrini.

Sulla stessa linea la storica Lega Tumori, oggi guidata da Ivanoe Pellerin, il quale insiste: "Siamo noi associazioni, con la nostra pervasività, il dialogo costante e capillare e dare concretezza al concetto di prevenzione".

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