Varese: Carcere indegno, Lions lavorano al nuovo corso

Lions in campo per favorire dignità all’interno delle carceri. Varese attende fondi per ampliare i Miogni

Tra le tante attese che caratterizzano Varese, c’è l’auspicato ripensamento dei Miogni: un carcere vecchio, fatiscente, inadeguato e sovraffollato.
Se n’è parlato grazie ai Lions, nella serata organizzato dal Varese Insubria, e al Prefetto Salvatore Pasquariello.
A quest'ultimo il compito di approfondire il tema in una relazione incentrata sull’esigenza di avviare un nuovo corso nel rapporto tra comunità e detenzione, supportando la Polizia Penitenziaria, anch’essa afflitta da crisi e suicidi, e sostenendo l’inserimento lavorativo dei carcerati e all'insegna di una missione non solo punitiva, ma anche rieducativa.
A questo si è legato il sindaco, Davide Galimberti, il quale, guardando a Varese, auspica l’arrivo da Roma dei fondi necessari per ampliare i Miogni, riadattando il Comando di Polizia Locale.
Tutti argomenti su cui i Lions sono e restano in prima linea, in termini culturali e sociali. Con il past-governatore Francesca Fiorella, delegata del club alla questione detentiva.
E mentre l'attuale governatrice Annamaria Peronese racconta della propria esperienza di volontaria e di docente all’interno del carcere, l'esperto avvocato Gianluca Franchi afferma: “Chi sbaglia è giusto che paghi, ma è altrettanto giusto che, una volta scontata la pena, venga messo nelle condizioni di rientrare in società, evitando pericolose recidive”.
Concetti ben riassunti dal cappellano Don Matteo Rivolta, sensibile interprete di un luogo di dolore che non va inteso come mondo a parte, bensì come "specchio" di una società la cui portata etica e morale può e deve andare oltre le sbarre.
Nel video, le immagini della serata e l'intervista a Don Matteo.