È da poco passata la mezz’ora del secondo tempo al Franco Ossola, dove si gioca la gara clou del girone A della Serie D fra la capolista Novara e il Varese, staccato di otto punti ma intenzionato a riaprire il campionato. Il proposito della squadra allenata da Ezio Rossi si scontra però con l’episodio che avete appena visto con i vostri occhi e che non ci stufiamo di riproporvi.
Sì, avete visto benissimo, il Novara ha segnato con un gol di mano, ben evidente da questo fotogramma: il numero 20 azzurro, Maikol Benassi, difensore centrale di 32 anni, che ha vinto tre campionati di D, con Parma, Cesena e Lucchese, e vincerà anche questo con il Novara, non ha nessun timore nello spedire in porta la palla con la mano sinistra. L’arbitro Monesi di Crotone, invece di ammonire il giocatore e concedere il calcio di punizione in favore del Varese, convalida la rete irregolare e neppure il primo assistente, Celestino di Reggio Calabria, vede la clamorosa irregolarità.
Una beffa atroce per il Varese cuore e grinta di Ezio Rossi, superato al secondo posto dalla Sanremese e ora a -11 dal Novare, per un gol di mano.
Almeno, Diego Armando Maradona, quando aveva messo nel sacco il gol di mano più celebre della storia del calcio, domenica 22 giugno 1986, nel quarto di finale vinto 2-1 con l’Inghilterra, al mondiale messicano, era stato sincero: «È la mano de Dios», aveva detto «El Pibe de oro». Ma lui, si sa, era un fuoriclasse.