“Molti si chiedono perché ho scelto la UYBA. Semplice, è l’unica offerta che ho ricevuto”. In fondo, Julio Velasco, lo aveva anche detto. La UYBA è stata un ripiego, l’unica offerta ricevuta in attesa del grande salto, e non c’è voluto molto per scendere dal carro delle farfalle e prendersi la guida della Nazionale. Poco importano i contratti, altrettanto, pure meno, le strette di mano da gentiluomini. Non sarà però il primo allenatore e nemmeno l’ultimo a dire addio senza guardare in faccia a nessuno. Il calcio lo insegna da una vita. La beffa più grande arriva però dalla FIPAV. La FederVolley guidata da Giuseppe Manfredi non si è fatta nessuno scrupolo a sottrarre a una sua società affiliata da 53 anni il proprio allenatore nel bel mezzo di una stagione, annunciandolo senza accordi sull’eventuale rescissione. Un colpo basso che poteva avere lieto fine chiudendo almeno l’annata in corso, tutti insieme. Per volere di Velasco e della Federazione così non sarà. Con un comunicato di fuoco della società di Giuseppe Pirola si chiude la breve era del “Guru” in biancorosso:
"UYBA Volley Busto Arsizio comunica che da oggi il tecnico Julio Velasco non è più l'allenatore della squadra. Il coach argentino ha rassegnato ieri sera le dimissioni, ad effetto immediato, e nelle prossime ore la società comunicherà il nome del nuovo head coach.
UYBA Volley sottolinea che ha operato fino all'ultimo per la prosecuzione del rapporto con il Sig. Velasco, cercando supporto da Fipav e dallo stesso tecnico.
La società biancorossa specifica che nel contratto sottoscritto con il Sig. Velasco non erano contenute clausole rescissorie operanti in automatico in caso di sua nomina come Coach della nazionale maggiore, anzi il contratto era stato strutturato in modo che il sig. Velasco potesse ricoprire il doppio incarico (coach UYBA e coach Nazionale maggiore) senza alcuna preclusione di sorta. Per questo UYBA ha sempre ritenuto il Sig. Velasco coach della squadra almeno sino al termine della stagione, con durata contrattuale prevista nelle clausole dedicate. Nessun contatto con UYBA è stato effettuato da Fipav prima della convocazione del Sig. Velasco presso la sede Fipav per la proposta del ruolo di coach della Nazionale maggiore, cosi come non sono state verificate da Fipav con il sig. Velasco le clausole contrattuali presenti nel contratto tra UYBA e lo stesso tecnico, e ancora mai è stato chiesto da Fipav un incontro con il Presidente e A.D. di UYBA prima del comunicato stampa di nomina del Sig. Velasco quale coach della Nazionale. Mai nessun confronto è stato promosso da Fipav, ben sapendo che il Sig. Velasco fosse coach della nostra storica società, violando dunque qualsiasi norma di buona fede, correttezza e trasparenza nei nostri confronti. Mai è stato ricercato un dovuto e costruttivo colloquio da FIPAV con UYBA, il tutto in spregio ai progetti, investimenti e sacrifici di UYBA, tesserata FIPAV da 53 anni, per disputare un campionato propositivo e alla ricerca di una visione di obiettivi sportivi, culturali, etici, internazionali di sicuro interesse per tutto il sistema pallavolo (a cui la società Brera Holding ha dato credito e riconosciuto legittimazione, tanto da essere la prima società americana a investire nel mondo della pallavolo femminile). ll comportamento di FIPAV e di tutti gli attori attivi di questo caso appare con evidenza, agli occhi di UYBA, responsabile di gravi e ingenti danni alla reputazione societaria di UYBA, al progetto sportivo della stessa a stagione iniziata, destabilizzatore della serenità dell'intera squadra (tanto in campo quanto dirigenziale, tanto per la città di Busto Arsizio che per i suoi tifosi). La società biancorossa si riserva di verificare nel proseguo tutte le opportune azioni a sua tutela, a qualsiasi titolo. UYBA Volley attende ancora da parte di Fipav un concreto riscontro e fissazione di un incontro volto ai dovuti chiarimenti, formali scuse e ricerca di adeguate soluzioni nell'interesse di UYBA e atte a salvaguardare Io svolgimento del campionato in modo regolare, paritetico, eguale. Spiace aver sinora vissuto, solo noi di UYBA, un trattamento mai immaginabile, lesivo del rispetto, dell'etica sportiva e delle regole che la FIPAV dovrebbe garantire ed esserne di esempio".