Operavano nel settore dell'armamento e della manutenzione del sistema ferroviario di RFI i 15 indagati sottoposti ad altrettante ordinanze di custodia cautelare, nonché al sequestro di beni per un valore di 6,5 milioni di euro.
A tanto, infatti, ammonterebbero i profitti derivanti da un articolato sistema di frodi fiscali.
In campo, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Milano, la Guardia di Finanza del capoluogo lombardo e di Varese, che ha ricostruito una rete di società fittiziamente intestate a dei prestanome.
L'intera organizzazione risulta legata alla famiglia 'ndranghetista Arena-Nicoscia.