Dall'ingresso del vecchio cinema destinato a diventare parcheggio, alle poltrone smarrite nell'erba. Dalle comode poltrone rosse, alle più anguste seggiole legnose di una volta.
In questa seconda parte, Alberto Bortoluzzi prosegue, a Cineamando, il viaggio attraverso il libro che, una dozzina di anni, fa gli consentì di congelare un momento magico: tra i simboli di un linguaggio assediato dalla modernità e i ricordi di tanti grandi del Cinema.
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