Il modello americano per lo zoppicante galoppo italiano

Paolo Romanelli, esperto di ippica Usa e fondatore di Ital-Cal Horse Management, passa in rassegna il mondo dei purosangue a stelle e strisce, traendo interessanti spunti di riflessione

Una manciata di giorni dopo il cinquantacinquesimo Super Bowl di football, vinto (31-9) contro i campioni in carica di Kansas City dai Tampa Bay Buccaneers dell’inossidabile quarterback Tom Brady e del tight end Rob Gronkowski, proprietario di cavalli, Mondo Galoppo celebra il celeberrimo “sogno americano”, riferendolo, in particolare, all’ambito dei purosangue.
Incontrando Paolo Romanelli, erede della dinastia dei Regoli, dermatologo di fama e fondatore di Ital-Cal Horse Management, nata nel 1984 per mettere in contatto ippica italiana e statunitense, Filippo Brusa cerca di capire come il modello americano possa essere d’esempio al nostro zoppicante galoppo.
Numerosi temi si susseguono durante la ricca puntata e c’è tempo anche per parlare di Bing Crosby, voce fra le più amate del ventesimo secolo e fondatore dell’ippodromo di Del Mar, nella contea di San Diego in California, «Where the turf meets the surf» («dove la pista incontra il surf»), come recita la significativa canzoncina interpretata dallo stesso cantante.
Non manca un accenno ai più famosi allevamenti degli Stati Uniti, a partire da Calumet Farm, tenuta fondata nel 1924 da William Monroe Wright, a Lexington, nel Kentucky, proprio nel cuore del Bluegrass, rinomata regione dove far nascere e crescere nel modo ideale i purosangue.

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