Livermore, un canter e Americanism

La venttotesima puntata di Mondo Galoppo spazia da Pisa a Wolverhampton e spiega un termine spesso impiegato nel gergo ippico: canter

La ventottesima puntata di Mondo Galoppo incomincia con una intervista a Emiliano Piccioni, il direttore dell’ippodromo di Pisa, che commenta il premio intitolato alla famiglia di Davide Livermore, celebre regista, erede di illustri fantini (il bisnonno Palmiro e il nonno Roberto) e protagonista di una giornata di festa a San Rossore.
Facendo riferimento alla netta vittoria di Wanaash, ottenuta dal fantino Dylan Hogan a Wolverhampton, Gian Marco Zanzi, opinionista tecnico della trasmissione ideata e condotta da Filippo Brusa, spiega che cos’è un canter: questa espressione, abbreviazione di Canterbury gallop, «galoppo di Canterbury», indica, propriamente, la breve trottata che si fa compiere al cavallo prima di portarsi alla partenza, ma per estensione significa una corsa vinta con estrema facilità.
Dopo una breve presentazione della stagione invernale delle Bettole, la trasmissione si dedica ancora all’ippodromo di Pisa e alla vittoria di Americanism, montato dall’amazzone Danila Cherio, di cui parla la proprietaria Patrizia Testa, in collegamento telefonico.
La puntata è impreziosita anche da Luisa Cozzi, direttrice editoriale di Poetando, pronta a leggere alcune significative poesie sui cavalli.

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