Categoria: Vivere Bene

Restare a casa per tanti giorni rischia di far andare in tilt l’equilibrio familiare. Il primo passo devono farlo i genitori provando ad identificarsi con i ragazzi, agendo con compartecipazione nei loro confronti e mostrandosi attenti ad ascoltare cosa provano in questi giorni di ‘coprifuoco’.

Fermi, a casa, giorni e giorni a fare i conti con un tempo di cui abbiamo perso il valore e se non è misurabile in compenso, in denaro sappiamo ancora cosa farcene?
Il virus chiude le aziende, i negozi. Ci costringe a ricostruirci un lavoro. Il virus chiude le scuole e costringe a trovare soluzioni alternative, a rimettere insieme mamme e papà con i propri bimbi. Ci costringe a rifare “famiglia”.

Se vogliamo avere la meglio sul nemico invisibile e micidiale che stiamo combattendo in questo momento dovremo impegnarci di più sulla reciprocità, sul senso di appartenenza, essere più “comunità”, sentirsi parte di qualcosa di più grande di cui prendersi cura, condividere le responsabilità ed essere consapevoli che dalle nostre azioni dipendono le sorti non solo le nostre, ma di tutti quelli che ci circondano. Non sprechiamo energie nel cercare i colpevoli di questa pandemia, non spetta a noi.

In una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo, ognuno ha il dovere di fornire il proprio contributo come può. Ci sono alcune cose che non possiamo gestire, come le direttive da parte del Governo, le norme, la criticità della situazione, stanziare risorse economiche ed altro. Ci sono cose , invece, che possiamo fare come gestire il nostro Comportamento e l’aiuto che possiamo dare agli altri, oltre che a noi stessi.

Ad esclusione dei casi di sordità improvvisa o traumatica, la perdita uditiva è un processo lento e progressivo, così come avviene per la miopia, che interessa il 10% della popolazione mondiale e circa 7 milioni di persone solo in Italia.

La scuola è basata sull’ insegnamento, e fin qui dovremmo essere tutti d’accordo, ma è paradossale che non insegni come studiare, come apprendere meglio, anche nel minor tempo possibile ed in modo più efficace.

Il costante innalzamento dell’età media determina la maggior incidenza delle patologie neurodegenerative tipiche dell’invecchiamento (demenze), che compromettono le capacità di attenzione, concentrazione, memoria, ragionamento, calcolo, logica, orientamento, con ripercussioni sull’individuo e sulla sua famiglia. Attualmente, non si hanno a disposizione trattamenti medici specifici per contrastare il disturbo cognitivo lieve, ma agendo sui fattori di rischio si può cercare di prevenirne la comparsa e ridurne l’impatto.

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